lunedì 13 marzo 2006

Storia di Enrico Pesenti Sonzogni


“Le cose della vita ...!”
“Un emigrante sempre le ricorda...!”

Mi chiamo Enrico Pesenti Sonzogni. Sono nato il 16 Gennaio 1923.
Appartengo alle antiche famiglie dei Sonzogni che abitavano in Sant’Antonio Abbandonato Cais Nº 5, Comune di Brembilla. Non posso dimenticare da dire, ricalcare, sottolineare il cognome Sonzogni, è quello della mia mamma, donna piena di coraggio e carattere, fece grandi sacrifici per noi i suoi figli. Da quando siamo rimasti senza il babbo da piccoli nel bellissimo loco di St. Antonio Abb. e Brembilla, passai parte della mia infanzia, assieme alle famiglie e cugini. Con la mamma e i miei fratelli ci siamo stabiliti in Valtesse (BG) dove passai parte della gioventù, tanti ricordi...! Dopo lunghe riflessioni in famiglia, abbiamo preso la decisione di emigrare con la speranza di un futuro migliore. Nell’anno 1940 è arrivato il giorno della partenza. Con le nostre valigie piene di molte illusioni.
Siamo noi alla stazione di Bergamo. Con lacrime agli occhi che ci impedivano guardare quello che lasciavamo indietro. Il treno ci portò a Genova, dove ci aspettava la nave per l’esilio. Una sfida per attraversare un mare. Incontrarsi con un destino forse incerto. Confusione, paura e specialmente molta nostalgia...! Indietro c’era l’Italia. Un viaggio lungo, difficile ed estenuante. Alla fine la nave ancorò al Porto di Buenos Aires (Repubblica Argentina). Per precisione siamo andati alla città di Córdoba. Città dove abito ancora oggi, con la famiglia, moglie, figlie e nipoti. Sempre il desiderio era tornare un giorno per rivedere il mio sognato loco. Le condizioni economiche non facili, non mi avevano mai permesso ritornare a casa. Il contatto con la famiglia, sempre è stato sporadico e avveniva solo per lettere.
“Anno 1999, dopo 59 anni dalla mia partenza all’emigrazione”. Grazie alla sensibilità e amore dei miei cugini i quali mai mi avevano dimenticato e con lo speciale intervento del Dott. Massimo Fabretti, direttore dell’Ente Bergamaschi nel Mondo, ho potuto ritornare a rivedere il mio Bergamo e la mia casa. Come in una fiaba a lieto fine.
Appena arrivato continuavo a dire “Siete stati tutti meravigliosi”, Bergamo è bellissima, “Grande ritorno...!”. Rivedere le mie valli, Sant’Antonio Abb. Brembilla e specialmente Valtesse, tutto molto cambiato e quanto progresso nel loco ! “Bellissimo...Felicità...”. Però la maggiore allegria è stata rincontrarmi con la famiglia, in ogni incontro lacrime, lacrime di gioia. Con molta malinconia è arrivato nuovamente il giorno della mia partenza, nuovamente lontano di chi mi ha accolto con tanto amore. Il cuore è rigonfio di gioia e felicità, perché: alla stazione non sono solo, mi accompagna tutta la famiglia. Con la promessa che mi riporterebbero di nuovo a Bergamo. Quella promessa si fece una bella realtà. Per altre due volte io ho potuto ritornare a casa. Intanto oggi fra sogni e illusioni continuo a dire: “Il passato è un ricordo del presente che ci da felicità, il futuro solo è un pensiero di quello che verrà”. Salutoni a tutti dall’emigrante Enrico Pesenti Sonzogni.

Enrico Pesenti Sonzogni