Prima Escursione di Cameratismo 2006 – Centro Lombardo di Córdoba
Il 9 Aprile scorso, come da impegno preso nel 2005, il Centro Lombardo di Córdoba, ha effettuato la sua prima escursione di cameratismo 2006, cioè la “Seconda salita al colle Champaquí con visita a Yacanto di Calamuchita e a Villa General Belgrano”,.
Il tempo questa volta è stato fantastico e ci ha accompagnato per tutta la giornata, permettendoci di raggiungere senza difficoltà la cima del colle più alto della nostra provincia.
Siamo partiti dalla città di Córdoba verso le 07:00 del mattino.
La prima fermata è stata alla diga Los Molinos per consultare i cartelloni d’informazione turistica della piazza che da il Benvenuto alla Valle di Calamuchita e per scattare alcune fotografie dalla costa scoscesa sul magnifico panorama sul lago.
In seguito, ci siamo fermati a Villa General Belgrano, paese situato nel cuore della valle e fondato dal più importante gruppo di immigranti Tedeschi e Mitteleuropei che si sono stabiliti nella provincia di Córdoba.
In questa località, gemellata con i comuni di Tuenno (Provincia di Trento, Italia) e Sigriswill (Svizzera), si svolge ogni anno la Festa Nazionale della Birra, cioè l’Oktoberfest più importante dell’Argentina, inoltre qui si tengono anche la Festa Nazionale dei Dolci Viennesi (nella Settimana Santa) e la Festa del Cioccolato Alpino (nel mese di Luglio).
Dopo aver fatto colazione, siamo saliti al belvedere, situato all’ultimo piano della torre del centro congressi ed esposizioni, da dove abbiamo potuto ammirare l’ineguagliabile vista del “paese delle culture” e delle catene montuose delle “Sierras Chicas y Grandes” (Colli Piccoli e Grandi), inoltre abbiamo potuto osservare la Valle di Calamuchita verso i quattro punti cardinali.
Poi abbiamo continuato fino a Yacanto di Calamuchita, il “primo gradino”, passo d’obbligo per tutti quelli che sfidano il colle Champaqui, luogo dove finisce la strada asfaltata.
Abbiamo effettuato una pausa per visitare il centro del paesino e la sua antica cappella. Casualmente ci siamo imbattuti in una simpaticissima gara di motocross infantile che si stava svolgendo nei dintorni.
Da questo punto abbiamo iniziato un tragitto di altri 40 chilometri per salire alla “Sierra de los Comechingones” (Colli dei Comechingones) il cui nome deriva dall’etnia indígena dei primitivi abitatori della regione.
Nel primo tratto la strada attraversa fitti boschi di conifere (piantati dall’uomo per poterne ricavare del legno) poi, pian piano, durante la salita, la vegetazione muta, trasformandosi in piante e arbusti originari della regione, il più bello fra i quali è il “tabaquillo” e se ne possono osservare piccoli boschi nelle profonde gole.
Nelle parti più alte la montagna è ricoperta da pascoli e da qui deriva il suo nome aborigeno “Champa-quì” o “Regione del Prato”
Poco prima di raggiungere la massima vetta, abbiamo fatto un’altra fermata per visitare la località “Tre Alberi” (2330 m.s.l.m.), abitata da una tipica famiglia serrana (famiglia montanara).
Poco dopo, durante il percorso, ci siamo imbattuti in uno stormo di maestosi condor (grossi uccelli rapaci americani) che nidificano in quest’area naturale protetta.
Verso le 13:00 per il cattivo stato della strada, siamo stati costretti a scendere dal mini-bus e ci siamo preparati per iniziare l’ultima tappa di quattro chilometri, stavolta a piedi, verso la cima.
Intorno alle 14:30 siamo arrivati a pizzo Los Linderos (2760 metri sul livello del mare). In questo luogo, al riparo fra gigantesche roccie che assomigliano ad una marmitta naturale (pentola), abbiamo recuperato le energie rifocillandoci con il pranzo al sacco.
In seguito ci siamo incamminati per percorrere l’ultimo tratto, il più spettacolare.
Pian piano e con precauzione ci siamo inerpicati lungo un bellissimo sentiero che serpeggia fra i sassi.
A questa quota sembra che le nuvole accarezzino sofficemente le vette e senza che ci rendessimo conto la cima del fiero Champaquí, si affacciò con la sua corona di pietra ornata da un’asta, una croce e il busto del Generale San Martín (il padre dell’Argentina) che guarda verso la cordigliera delle Ande.
La missione era stata portata a termine ed eravamo più che felici di aver raggiunto il nostro obiettivo.
Prima di iniziare il viaggio di ritorno, abbiamo effettuato una sosta per riposarci e meditare in questo punto privilegiato dove, semplicemente stendendo le braccia, potevamo “toccare” il cielo.
Eravamo a cavallo fra due profondi abissi con bellissime sfumature di verdi diversi : la Valle di Calamuchita verso est e la Valle di Traslasierras verso ovest.
A 2790 metri d’altezza sul livello del mare, la terra sembra mischiarsi con il cielo, il panorama è più che affascinante, le sensazioni di pienezza e pace sono indescrivibili.
Tantissime Grazie a tutti quelli che con il loro entusiamo e la loro allegria si sono uniti anche stavolta a questa avventura, organizzata dal Centro Lombardo !
Il 9 Aprile scorso, come da impegno preso nel 2005, il Centro Lombardo di Córdoba, ha effettuato la sua prima escursione di cameratismo 2006, cioè la “Seconda salita al colle Champaquí con visita a Yacanto di Calamuchita e a Villa General Belgrano”,.
Il tempo questa volta è stato fantastico e ci ha accompagnato per tutta la giornata, permettendoci di raggiungere senza difficoltà la cima del colle più alto della nostra provincia.
Siamo partiti dalla città di Córdoba verso le 07:00 del mattino.
La prima fermata è stata alla diga Los Molinos per consultare i cartelloni d’informazione turistica della piazza che da il Benvenuto alla Valle di Calamuchita e per scattare alcune fotografie dalla costa scoscesa sul magnifico panorama sul lago.
In seguito, ci siamo fermati a Villa General Belgrano, paese situato nel cuore della valle e fondato dal più importante gruppo di immigranti Tedeschi e Mitteleuropei che si sono stabiliti nella provincia di Córdoba.
In questa località, gemellata con i comuni di Tuenno (Provincia di Trento, Italia) e Sigriswill (Svizzera), si svolge ogni anno la Festa Nazionale della Birra, cioè l’Oktoberfest più importante dell’Argentina, inoltre qui si tengono anche la Festa Nazionale dei Dolci Viennesi (nella Settimana Santa) e la Festa del Cioccolato Alpino (nel mese di Luglio).
Dopo aver fatto colazione, siamo saliti al belvedere, situato all’ultimo piano della torre del centro congressi ed esposizioni, da dove abbiamo potuto ammirare l’ineguagliabile vista del “paese delle culture” e delle catene montuose delle “Sierras Chicas y Grandes” (Colli Piccoli e Grandi), inoltre abbiamo potuto osservare la Valle di Calamuchita verso i quattro punti cardinali.
Poi abbiamo continuato fino a Yacanto di Calamuchita, il “primo gradino”, passo d’obbligo per tutti quelli che sfidano il colle Champaqui, luogo dove finisce la strada asfaltata.
Abbiamo effettuato una pausa per visitare il centro del paesino e la sua antica cappella. Casualmente ci siamo imbattuti in una simpaticissima gara di motocross infantile che si stava svolgendo nei dintorni.
Da questo punto abbiamo iniziato un tragitto di altri 40 chilometri per salire alla “Sierra de los Comechingones” (Colli dei Comechingones) il cui nome deriva dall’etnia indígena dei primitivi abitatori della regione.
Nel primo tratto la strada attraversa fitti boschi di conifere (piantati dall’uomo per poterne ricavare del legno) poi, pian piano, durante la salita, la vegetazione muta, trasformandosi in piante e arbusti originari della regione, il più bello fra i quali è il “tabaquillo” e se ne possono osservare piccoli boschi nelle profonde gole.
Nelle parti più alte la montagna è ricoperta da pascoli e da qui deriva il suo nome aborigeno “Champa-quì” o “Regione del Prato”
Poco prima di raggiungere la massima vetta, abbiamo fatto un’altra fermata per visitare la località “Tre Alberi” (2330 m.s.l.m.), abitata da una tipica famiglia serrana (famiglia montanara).
Poco dopo, durante il percorso, ci siamo imbattuti in uno stormo di maestosi condor (grossi uccelli rapaci americani) che nidificano in quest’area naturale protetta.
Verso le 13:00 per il cattivo stato della strada, siamo stati costretti a scendere dal mini-bus e ci siamo preparati per iniziare l’ultima tappa di quattro chilometri, stavolta a piedi, verso la cima.
Intorno alle 14:30 siamo arrivati a pizzo Los Linderos (2760 metri sul livello del mare). In questo luogo, al riparo fra gigantesche roccie che assomigliano ad una marmitta naturale (pentola), abbiamo recuperato le energie rifocillandoci con il pranzo al sacco.
In seguito ci siamo incamminati per percorrere l’ultimo tratto, il più spettacolare.
Pian piano e con precauzione ci siamo inerpicati lungo un bellissimo sentiero che serpeggia fra i sassi.
A questa quota sembra che le nuvole accarezzino sofficemente le vette e senza che ci rendessimo conto la cima del fiero Champaquí, si affacciò con la sua corona di pietra ornata da un’asta, una croce e il busto del Generale San Martín (il padre dell’Argentina) che guarda verso la cordigliera delle Ande.
La missione era stata portata a termine ed eravamo più che felici di aver raggiunto il nostro obiettivo.
Prima di iniziare il viaggio di ritorno, abbiamo effettuato una sosta per riposarci e meditare in questo punto privilegiato dove, semplicemente stendendo le braccia, potevamo “toccare” il cielo.
Eravamo a cavallo fra due profondi abissi con bellissime sfumature di verdi diversi : la Valle di Calamuchita verso est e la Valle di Traslasierras verso ovest.
A 2790 metri d’altezza sul livello del mare, la terra sembra mischiarsi con il cielo, il panorama è più che affascinante, le sensazioni di pienezza e pace sono indescrivibili.
Tantissime Grazie a tutti quelli che con il loro entusiamo e la loro allegria si sono uniti anche stavolta a questa avventura, organizzata dal Centro Lombardo !
Commissione Direttiva
Centro Lombardo di Córdoba